I 1000 segreti del sonno
Non c’è un solo modo di dormire male. Ad esempio, possiamo non chiudere occhio per tutta la notte oppure svegliarci nel bel mezzo del sonno senza riuscire a riaddormentarci. Gli studiosi hanno indagato e categorizzato le manifestazioni di questo disturbo. Approfondiamo insieme.
Sveglia! Se si ha la sensazione di dormire male, è importante capire quale problema influisce sul nostro sonno, in che momento del nostro riposo e da quanto tempo si presenta. In questo modo avremo un quadro più preciso della situazione e sarà più agevole affrontarla.
L’insonnia non è sempre la stessa, ma si può manifestare in modi differenti. A seconda del periodo della notte in cui si incontra maggiore difficoltà ad addormentarsi o a mantenere uno stato di sonno, si possono distinguere diversi tipi di insonnia:
A seconda della durata si distingue in:
Ognuno di noi dovrebbe dormire almeno l’85% del tempo trascorso a letto, vale a dire che solo il 15% dovrebbe essere dedicato a rigirarsi nel letto. La fase di addormentamento non deve durare più di mezz’ora dal momento in cui ci si mette sotto le coperte.
Uno studio condotto nel 2020, ha preso in esame più di 3000 italiani e ha evidenziato come il 14,2% di loro reputi di non avere un sonno di buona qualità e il 29,5% di non dormire abbastanza.
Gli esperti hanno definito tre categorie di fattori che, in relazione allo sviluppo e al mantenimento dell’insonnia, vengono distinti in “predisponenti”, “precipitanti” e “perpetuanti”.
Tra i fattori predisponenti, oltre a quelli familiari e specifici della persona, come aspetti caratteriali e psicologici, possono predisporre all’insonnia le alterazioni dei ritmi circadiani, come spesso accade dopo i 50 anni.
I fattori precipitanti sono essenzialmente fattori stressanti che scatenano il disturbo del sonno.
I fattori perpetuanti, in special modo comportamentali, cognitivi e ambientali, trasformano il disturbo del sonno da episodico a cronico, ciò vuol dire con una durata di almeno 3 mesi.
Per fare degli esempi concreti, avere un’età avanzata e vivere in condizioni socio-economiche sfavorevoli sono spesso associate ad un sonno insoddisfacente e di durata insufficiente. Inoltre, sembra essere più soggetto ai disturbi del sonno chi non ha ricevuto una buona istruzione, chi è divorziato e separato e chi ha l’abitudine al fumo. Inaspettatamente, è emerso anche che vivere con bambini da 0 a 4 anni non ha ripercussioni negative sulla qualità del sonno, che invece sono state riportate dai proprietari di animali domestici.
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