3 cose che devi assolutamente sapere sul sonno

I parametri del dormire bene

La qualità del sonno si può misurare scientificamente attraverso specifici test validati dagli specialisti che li utilizzano per diagnosticare i disturbi del sonno.

Questi test (tra i più utilizzati c’è il Pittsburgh Sleep Quality Index) rilevano aspetti quantitativi soggettivi del sonno e, a seconda dei punteggi indicati per i diversi parametri, disegnano il profilo qualitativo del nostro riposo.

In generale un buon sonno viene definito in base a quattro parametri:

• tempo necessario per addormentarsi,
• frequenza di risvegli notturni,
• risvegli non troppo anticipati,
• sensazione di sentirsi freschi e riposati al mattino.

Certamente ad ognuno di noi è capitato di “dormire male”, magari perché non riusciamo ad addormentarci, oppure perché ci risvegliamo frequentemente durante la notte oppure perché “al mattino ci sentiamo uno straccio”; se queste sono esperienze sporadiche non rappresentano un problema. Tuttavia, avere costanti disturbi nell’ambito del sonno è un problema che va affrontato, anche nelle persone in salute e di qualsiasi età.

Quindi quanto bisogna dormire?

Un mito da sfatare è rappresentato dalla quantità di ore da dedicare al riposo: la verità è che ognuno di noi può aver bisogno di un numero di ore differente per sentirsi bene e la qualità del sonno varia a seconda della fase della vita che si sta vivendo.

Per fare un esempio neonati e bambini al di sotto dei 5 anni richiedono di dormire più a lungo degli anziani che hanno superato gli 80 anni.

Al sonno prestiamo la dovuta attenzione?

La comunità scientifica sottolinea l’importanza di parlare al proprio medico della qualità del proprio sonno.

Sono stati validati alcuni questionari, in grado di approfondire la qualità del sonno e possibili disturbi ad esso associati. E in caso di disturbi del sonno le linee guida consigliano una visita presso un esperto in medicina del sonno.