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I 1000 segreti del sonno

A cura degli specialisti del sonno AIMS

3, 4, a volte 5: i risvegli frequenti, un problema per molti

È sicuramente un problema sperimentato da molti anche se, per la maggior parte di noi, in modo transitorio: invece di un lungo sonno ininterrotto, ci troviamo con una notte “spezzettata” in piccoli segmenti di una o due ore. In pratica, ci si risveglia anche tre o quattro volte per notte. Il risultato è un sonno disturbato, che non ci dà modo di sentirci riposati e lucidi al mattino. Ogni risveglio notturno può implicare una veglia di pochi minuti o rendere necessario un periodo prolungato di tempo prima di ritornare a dormire. In questi casi si tende a rigirarsi nel letto nella speranza di riprendere sonno, ma senza tornare ad un riposo profondo.

Sveglia! Il riposo continuamente interrotto, se perdura nel tempo, può comportare problemi sia nella sfera fisica che mentale. In caso di problemi è sempre opportuno parlarne con uno specialista.

Le cause più comuni

Anche per i risvegli notturni c’è una correlazione con il sesso e con l’età: il problema sembra colpire più le donne degli uomini e peggiora con l’invecchiamento.

Ma quali sono le cause di questi continui risvegli?

Uno studio ha cercato di definire le cause più comuni dei risvegli notturni e tra queste troviamo:

  • bisogni fisici come la necessità di urinare, la sensazione di sete che ci costringe ad alzarci a bere, gli attacchi di fame,
  • fattori di disturbo, che possono essere causati dai bambini, da chi dorme con noi,
  • avvertire dolore,
  • sentire rumori,
  • avere problemi di respirazione,

Al di là di conoscere cosa ci fa svegliare in quello specifico momento della notte è bene sapere che, più in generale, le nostre emozioni e le nostre condizioni di salute influenzano il sonno quindi anche i risvegli indesiderati.

Infatti, convivere con situazioni stressanti e avere problemi di natura psicologica non solo alterano il nostro quotidiano, ma anche il nostro modo di dormire, aumentando la probabilità che si verifichino risvegli notturni.

Infine, in alcune condizioni fisiche, le dipendenze così come alcuni trattamenti farmacologici possono incidere sulla frequenza dei nostri risvegli notturni.

Sito-bibliografia

  • Ohayon MM. Nocturnal awakenings and comorbid disorders in the American general population. J Psychiatr Res. 2008;43(1):48-54.
  • www.news-medical.net/health/Causes-of-Nocturnal-Awakenings.aspx
  • Lemola S, Richter D. The course of subjective sleep quality in middle and old adulthood and its relation to physical health. J Gerontol B Psychol Sci Soc Sci. 2013 Sep;68(5):721-9.

Lo sapevi?

Lo sapevi?

Andare in pensione favorisce il sonno.

Lo sapevi?

Lo sapevi?

È quanto emerge da uno studio condotto su oltre 14.000 partecipanti di età compresa tra i 18 e gli 85 anni. Come già dimostrato in altri lavori, la qualità del sonno decresce linearmente con l’età ma, a sorpresa, c’è un recupero qualitativo proprio verso i 60 anni, che coincide con l’inizio della pensione per molte persone.

Lo sapevi?

Lo sapevi?

Gli autori ipotizzano che l’interruzione di situazioni di stress e disagio lavorativo siano le cause di questo beneficio.

Lo sapevi?

Lo sapevi?

Beneficio che però non dura a lungo: intorno ai 66 anni la qualità del sonno ritorna a decrescere.

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