I 1000 segreti del sonno
Il buon sonno favorisce sia le performance sportive che quelle sociali, in particolar modo quelle familiari e quelle tra i colleghi di lavoro. Vediamo insieme come.
Sveglia! È dimostrato. Un buon sonno influenza positivamente ogni aspetto della nostra vita, anche i più impensabili. È per questo che il sonno va ‘educato’, coltivato e protetto.
Se il sonno è importante per tutti noi, lo diventa ancora di più per gli atleti che lavorano con il proprio corpo.
Recenti studi dimostrano che dormire poco e male influisce sulle performance sportive, alterando i tempi di reazione, l’accuratezza, l’energia, la forza e la resistenza. Non solo: secondo l’European Journal of Applied Physiology, il potere anaerobico è significativamente diminuito nei maschi sani dopo 36 ore senza dormire.
Oltre alle ripercussioni fisiche, anche le funzioni cognitive richieste durante la performance sportiva – necessarie per le rapide valutazioni da fare e le decisioni da prendere durante la gara – ne subiscono le conseguenze.
Insomma, un buon sonno promuove il recupero fisico e mentale, minimizza il rischio di infortuni, perviene stanchezza e cali di concentrazione durante la performance.
La qualità delle nostre relazioni sociali, specialmente di quelle più intime, non influenza solo il modo in cui viviamo la nostra giornata, ma anche il modo in cui riposiamo durante la notte.
Le relazioni di buona qualità, che ci fanno sentire sostenuti, supportati, ci fanno stare bene e sentire bene, sono associate a un buon sonno sia nell’immediato, sia a lungo termine. Le relazioni, che al contrario, sono fonte di stress ci fanno dormire male. Insomma, se ci sentiamo bene, viviamo bene e dormiamo meglio. </p>
Nelle famiglie questo aspetto è fondamentale. Studi scientifici dimostrano che, indipendentemente dall’età, i figli di due genitori che vanno d’accordo e vivono un sereno e pacifico rapporto di coppia dormiranno meglio dei figli di genitori che hanno una relazione burrascosa. Così come i genitori che dormono male tenderanno ad essere più apprensivi e a preoccuparsi più facilmente.
Lavorare in un gruppo molto competitivo, fonte di stress e in cui ci sentiamo esclusi può causare un sonno frammentato e disturbato e questo avrà ripercussione sul lavoro stesso.
Chi dorme poco e male, infatti, tende ad essere più ostile nei confronti dei propri dipendenti/ del proprio leader e questa porta, di conseguenza, i dipendenti/ leader a non creare relazioni di qualità.
Dormire bene ci rende più socievoli; d’altro canto, tessere e mantenere relazioni sociali positive fa bene alla nostra salute e migliora la qualità del nostro sonno.
E se ci pensiamo questo ha senso anche nell’ottica dell’evoluzione e dell’adattamento dell’uomo all’ambiente: chi si addormenterebbe serenamente in un contesto che non ritiene sicuro e in cui non si sente protetto?
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